PAESE CHE VAI
La Sardegna, da sempre vivace crocevia sulle rotte commerciali frequentate dai più famosi popoli navigatori, è da sempre culla di una civiltà aperta alle innovazioni e alle contaminazioni culturali, portate per mare fin dall’antichità da una sponda all’altra del Mediterraneo.
La ricchezza e l’identità dell’isola trovano espressione nella sua vasta cultura gastronomica, nei suoi paesaggi di unica bellezza, nel suo popolo, nella sua lingua romanza, nella sua storia secolare, nell’artigianato e nelle sue importanti tradizioni. Tra i tanti aspetti identitari di questa magnifica perla del Mediterraneo, ci sono alcune particolarità che parlano forte e chiaro di Sardegna:
SUGHERO
Grazie alle sugherete che crescono rigogliose, l’isola vanta una lunga tradizione legata alla lavorazione del sughero e fornisce più di due terzi della produzione nazionale di questa preziosa corteccia. In particolare Calangianus, che viene considerata a tutti gli effetti “la capitale del sughero”, ospita 150 aziende artigianali del settore. Per secoli, nella tradizione isolana, il sughero è stato impiegato per produrre non solo tappi e turaccioli ma oggetti che pastori e contadini utilizzavano nel loro quotidiano.
CORALLO ROSSO
Il prezioso oro rosso di Alghero è considerato uno dei più pregiati di tutto il Mediterraneo per la sua intensa colorazione e per la compattezza. La tradizione legata alla pesca ed alla lavorazione del corallo in questa zona risale già all’epoca dell’antica Roma. Nel tempo le lavorazioni sono divenute sempre più elaborate dando vita a vere e proprie opere d’arte e ad una radicata tradizione artigianale che perdura ancora oggi. L’abbinamento del corallo rosso di Alghero con oro, perle, diamanti e brillanti ne fanno un ornamento dalla bellezza senza tempo.
MAMUTHONES
Protagonisti di una tradizione millenaria i Mamuthones “sfilano” ogni anno assieme agli Issohadores tra le vie di Mamoiada. Vestono pelli scure di pecora ed indossano una maschera di legno che appare inespressiva ed imperturbabile. Sul capo un fazzoletto femminile, si muovono attraverso saltelli incalzanti, facendo suonare i pesanti campanacci che portano sulla schiena. I Mamuthones sono sempre dodici, uno per ogni mese dell’anno. Cosa rappresentino esattamente queste figure ancora è un mistero.
LA CORSA DEGLI SCALZI E LA CAVALCATA SARDA
Tra fine agosto e inizio settembre, a Cabras prende luogo una solenne celebrazione risalente al 17° secolo. Novecento uomini di tutte le età, vestiti col saio bianco, rigorosamente a piedi nudi, guidati da un portabandiera, intraprendono una corsa di sette chilometri senza soste dalla chiesa di Santa Maria Assunta a Cabras fino al piccolo villaggio di San Salvatore a Sinis. La Corsa degli Scalzi, una festa che combina fede e folklore, rievoca le vicende accadute durante una delle numerose invasioni da parte dei Saraceni nel 1619. Un altro evento unico e singolare è la Cavalcata Sarda, dove colori e suoni dell’isola di mescolano. Ogni anno, nella penultima domenica di Maggio, in occasione della Cavalcata Sarda di Sassari s’incontrano le peculiarità identitarie di tutte le comunità isolane. Uno spettacolo indimenticabile per ricchezza e maestosità, una grande festa di primavera, il più grande evento laico della Sardegna.
NURAGHI
Uniche nel loro genere, queste costruzioni di pietra a forma conica senza punta sono rappresentative della civiltà sarda antica. Sono più di 7000 i nuraghi presenti ancora oggi in Sardegna. Alcuni rimanevano contenuti, mentre altri più complessi ed articolati, veri e propri castelli con la torre più alta, in alcuni casi raggiungevano un’altezza tra i venticinque e i trenta metri. La loro funzione non è ancora ben chiara: c’è chi afferma avessero un ruolo militare, per difesa o come torri di vedetta, altri una funzione votiva e religiosa, altri ancora ritengono potessero essere osservatori astronomici. Probabilmente in passato acquisivano diverse funzioni in base alla posizione ed al contesto ambientale in cui sorgevano e rimangono oggi importante simbolo del patrimonio storico culturale della Sardegna.