VIAGGI IN POLTRONA
La capitale Ceca, nota anche come “la città delle cento torri”, è conosciuta e attrae visitatori da tutto il mondo per il suo importante centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Tra numerose torri e guglie, la Città Vecchia ospita colorati edifici barocchi, chiese gotiche e l’orologio astronomico medievale, che dà spettacolo al rintocco di ogni ora. Il castello in collina ed il Ponte Carlo ne sono i simboli tangibili per eccellenza, ma Praga ha associato il proprio nome anche a grandi personalità letterarie e artistiche che da sole valgono una visita: da autori del calibro di Franz Kafka, ad artisti come il pittore Alphonse Mucha, passando per personaggi come il Golem di Gustav Meyrink, un terribile mostro di argilla creato per difendere gli ebrei di Praga dalle persecuzioni.
Quindi quale modo migliore per addentrarsi nella sua essenza se non attraverso le pagine di un buon libro in cui Praga fa da cornice? Tra i tanti scritti ambientati nella capitale, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” è una lettura cardine per vivere e comprendere la città di Praga durante uno degli avvenimenti storici più importanti che segnò violentemente la Cecoslovacchia. L’opera più famosa di Kundera racconta le vicende di quattro personaggi, intellettuali ed artisti, che vivono la Primavera di Praga e l’arrivo del comunismo tra amori, tormenti e tradimenti, sullo sfondo della città del 1968.
Altro capo saldo della letteratura ceca, probabilmente in Italia meno noto di Milan Kundera, ma molto popolare e stimato nel proprio paese d’origine, è Bohumil Hrabal. Ironico e grottesco il suo romanzo “Ho servito il re d’Inghilterra” che racconta di un cameriere che con noncuranza attraversa gli eventi storici che hanno investito la Cecoslovacchia tra il 1935 e i primi anni ’50. Il libro è stato riadattato e portato sul grande schermo dal regista Jiří Menzel. La storia è ambientata nel grandioso Hotel Le Palais di Praga, edificio storico costruito alla fine del XIX secolo, quadro perfetto dello sfarzo e della decadenza politica antecedente l’invasione nazista. Diverse scene del film sono state girate anche all’interno della Casa Municipale, un vero gioiello in stile liberty, dove grazie alle ricche decorazioni di art nouveau magnificamente conservate è possibile rivivere l’atmosfera unica della Belle Époque.
Molti sono gli scrittori rimasti ammaliati dal grande fascino di Praga. Di seguito altri titoli interessanti, dove poter ritrovare tra le pagine tutte le anime della città: “Praga magica” di Angelo Maria Ripellino, un viaggio poetico nei luoghi, nella storia e nelle leggende di Praga; “I racconti di Mala Strana” di Jan Neruda dove il quartiere più affascinante di Praga prende vita; “Trittico praghese” di Johannes Urzidil, una vera e propria dichiarazione d’amore verso la città; ed infine “Di notte sotto il ponte di pietra” di Leo Perutz che illustra la Praga del XVI secolo.